Sul territorio di Pantelleria sono distribuiti diversi sepolcreti ricavati scavando, nella roccia affiorante dal terreno, delle fosse di forma quadrangolare irregolare o antropoide. Sono associabili all’occupazione bizantina dell’isola e sono tutte databili ad un periodo che va dal VI al IX secolo d.C.. In seguito alla conquista di Cartagine da parte degli arabi nel nel 697-98, Pantelleria diviene per l’impero bizantino avamposto di confine estremo ad occidente, terra di continue tensioni in attesa di un’invasione sempre più imminente. L’ultima notizia che abbiamo di Pantelleria bizantina é una fonte araba che indica che nel 864 l’isola era ancora appartenente ai bizantini i quali dovevano avere ormai i giorni contati, la definitiva invasione araba deve essere avvenuta poco dopo quella data.
Il più grande di questi sepolcreti è in Contrada Zighidì e serviva il sottostante abitato di Contrada Monastero, le tombe collocate tutte sul lato destro del sentiero che scende a valle hanno diverse dimensioni, ce ne sono di molto piccole probabilmente riservate a bambini. Purtroppo alcune tombe sono state inglobate in un muro di cinta di una residenza privata e sono visibili solo a metà. Completamente assenti le lastre di copertura (balate)
Un altro interessante sito, quello delle tombe di Gibbiuna, è collocato nell’entroterra isolano in località Gibbiuna nella zona di Piana Ghirlanda, si arriva percorrendo uno stretto sentiero sassoso. Le tombe sono ricavate dalle pietre di un piccolo promontorio chiuso in un bosco di lecci. Un luogo silenzioso, quasi magico, nel quale prendersi una pausa inebriandosi dei profumi portati dal vento.