L’itinerario G è costituito dai sentieri 8,9,10,11, e si incrocia con l’itinerario E. Inizia con il sentiero 8 dall’abitato di Rekale, in prossimità del serbatoio idrico, e prosegue con i sentieri 8, 9 e 10 che attraversano le coltivazioni agrarie. Si può prendere conoscenza delle peculiarità delle coltivazioni agrarie dell’ Isola e del duro lavoro degli agricoltori, che sono riusciti a trarre prodotti della terra anche in un ambiente così difficile. La coltivazione agraria nell’isola ha due grandi nemici: il vento e la siccità. Il vento, teso e continuo, è presente in media per 340 giorni all’anno, mentre la piovosità è fra le più scarse d’Italia. La notevole escur-sione termica fra notte e giorno favorisce la condensa dell’umidità (piogge occulte), e consente la crescita rigogliosa della vegetazione spontanea. Si è instaurata una situazione climatica particolare, in cui però le coltivazioni agrarie non troverebbero posto, visto che richiedono un terreno libero da arbusti. Per conservare un poco di umidità che la terra riesce ad assorbire, il contadino sottopone a continue lavorazioni il terreno. Le piante sono potate bassissime per difenderle dal vento, a volte sono si scavano delle conche e quindi risultano sotto quota rispetto al terreno circostante. Solo a Pantelleria troveremo vigneti alti 50 cm, ulivi che sono coltivati a cespugli e non ad albero e il ‘Giardino Pantesco’, costituito da un solo albero attorno a cui è stata realizzata una ciclopica torre in pietra. locale. Tro-veremo anche, specie nelle aree marginali, la coltivazione del cappero, pianta selvatica e resistente a condizioni ambientali sfavorevoli. L’agricoltore pantesco non perde mai il contatto con la natura circostante ed anche le zone coltivate si inseriscono benissimo nel paesaggio circostante. Con le pietre asportate dal terreno, reso agrario, si sono costruiti i muretti di delimitazione ed i terrazzamenti, che salgono verso la montagna e verso la vegetazione spontanea, arbustiva e boschiva. senza soluzione di continuità e senza impattare in questo ambiente naturale così unico e caratteristico. Il sentiero 8, in prossimità della Strada Perimetrale, alle pendici di Cuddia Atta-lora, ci porta ad una intensa visione del mare e potremo apprezzare le varie punte e cale della costa pantesca: la Balata dei Turchi, Cala Rotonda, Punta dell’Arena, Cala dei Corsi. Se ci appassiona a tendere insidia ai pesci siamo nel posto giusto. Saremo ricompensati dalle prede più grosse e più varie che avre-mo mai sognato, visto che questo è anche uno dei posti più pescosi del Medi-terraneo. Proseguendo il sentiero ci troviamo sulla costa, potremo ritemprarci con un bagno in mare e ci inoltreremo di nuovo verso l’interno, con il sentiero 9, e rivedere i terrazzamenti delle coltivazioni agrarie, questa volta dal basso, che si innalzano quindi verso la montagna con grandi estensioni a formare una teoria di piccoli salti che si vanno perdendo all’orizzonte. Presso Costa Serraglia ci immettiamo nel sentiero 10 ed attraversiamo’ Piano Barone’ una delle zone più produttive dell’Isola. Un piccolo tratto di sentiero 11 ci immerge nella lecceta di Cuddia Patite ricongiungendosi con il tratto E, strada asfaltata, e ci riporta al punto di partenza presso l’abitato di Rekale. L’itinerario, prevalentemente rurale, ma ricco di scorcip anoramici, si sviluppa per circa 16 Km, E’ l’itinerario che più ci mette in contatto con la vita agraria e quindi con l’economia agraria dell’Isola.