I ritratti imperiali sono stati rinvenuti all’interno di due cisterne situate sull’Acropoli di San Marco e Santa Teresa, negli ultimi sono state ospitate in molti musei del mondo e particolarmente apprezzate per la loro bellezza ed integrità.
Le teste di Giulio Cesare e di una donna della famiglia giulio – claudia, con ogni probabilità Antonia Minore, moglie di Druso, fratello di Tiberio, e madre dell’imperatore Claudio, giacevano, nella stessa cisterna, sotto uno spesso strato di cenere con evidenti tracce di rogo sacrificale di ossa animali insieme ad una rilevante presenza di ceramica. Questo fatto induce a pensare che le due teste siano state deposte dopo una serie di cerimonie religiose. In base ad analisi della ceramica la deposizione può risalire al terzo quarto del I secolo d.C. in un’epoca di molto posteriore alla realizzazione delle stesse, che appartengono all’età Claudia. Il motivo della deposizione è ancora oscuro, ma con ogni probabilità sono state rimosse dall’edificio pubblico nel quale erano collocate per fare posto ai personaggi della nuova dinastia: i Flavi.
La terza testa, quella dell’imperatore Tito, figlio di Vespasiano della famiglia dei Flavi, è stata rinvenuta in un’altra cisterna, dove è stata nascosta con ogni probabilità nei giorni dell’invasione dei Vandali che, intorno al VI secolo d.C., hanno provocato il definitivo abbandono dell’acropoli di Cossyra.