BREVI CENNI STORICI PER CAPIRE L’IMPORTANZA DEI SITI ARCHEOLOGICI CHE RENDONO IL TERRITORIO DI PANTELLERIA UN MUSEO DIFFUSO E PER CERTI ASPETTI IN CONTINUA EVOLUZIONE.
I primi frequentatori di Pantelleria arrivarono sull’isola circa 5000 anni fa e lavoravano l’ossidiana, considerato l’oro nero della preistoria, diffusa poi in tutto il Mediterraneo. Nell’età del Bronzo (2000 a.C.) si insediò il popolo dei Sesi e del Vilaggio di Mursia, gli abitanti continuarono a lavorare l’ossidiana ma iniziarono anche a coltivare la terra e costruirono numerosi attrezzi agricoli, ritrovati durante gli scavi. Dal IX secolo a.C. arrivarono i Fenici che usarono l’isola come scalo per i loro commerci e solo in un secondo tempo edificarono vere e proprie Città – Stato, stabilendo il centro più importante sulle alture di Santa Teresa e San Marco, un’importanza documentata dal ritrovamento delle monete di Cala Tramontana. L’antica Cossyra, posta tra l’Africa e la Sicilia occupa una posizione strategica, all’incrocio delle rotte marinare tra Occidente e Oriente e per questa ragione l’isola ha svolto un ruolo determinante nel corso delle guerre puniche. Una flotta romana diretta in Africa, nel 255 a.C., saccheggia l’isola conquistandola. Successivamente i Cartaginesi la riconducono sotto il loro dominio, ma nel 217 a.C. Pantelleria diviene definitivamente provincia romana. I Romani però non colonizzarono l’isola ma si limitarono ad occuparla.
Nel 551 d.C. inizia il dominio dei Bizantini che trasformarono l’isola in una fortezza militare, di questo periodo è la prima edificazione del Castello. Arrivarono poi gli Arabi nel 700 d.C. e dopo 50 anni di nuovo i Bizantini. Il secondo arrivo degli Arabi durò poi fino al 1087. Seguirono i Normanni che ammisero Pantelleria al Regno di Sicilia. Nel 1861 l’isola fu annessa al Regno d’Italia.