E’ il secondo porto dell’isola, alternativo a quello del Capoluogo, risulta al riparo dai venti di Levante, Tramontana e Maestrale; al contrario l’area diventa pericolosa con i venti di Scirocco. La struttura è stata recentemente risistemata e munita di parcheggio, è servita pure da un ristorante/bar. In estate è attivo un servizio noleggio di imbarcazioni.
ARCHEOLOGIA ED IMMERSIONE
Immersione in corrente. Lasciata la barca ci affacceremo su uno splendido balcone sulla sabbia, dove si potranno osservare ricciole e dentici a caccia sul ciglio del fondale, aragoste, spirografi sulla parete, che seguiremo fino ad una profondità di circa 40 mt.
All’imboccatura del porto, su un fondale sabbioso compreso tra i 6 e i 10 metri di profondità, è stato individuato un relitto di imbarcazione di medie dimensioni, affondato intorno alla fine del V secolo d.C. a causa di un incendio a bordo. Questa imbarcazione doveva provenire probabilmente da un porto africano e si trovava a Pantelleria per caricare una consistente partita di pantellerian ware, un particolare tipo di vasellame da cucina e da fuoco, prodotto sull’isola.
Lo scavo è nato da un a collaborazione tra l’Università di Bologna ed il G.I.A.S.S. (Gruppo Intervento Archeologia Subacquea Sicilia). Il relitto è situato all’imboccatura del Porto di Scauri su un fondale sabbioso ad un profondità che varia dagli otto ai dodici metri. Negli anni ottanta, la costruzione del nuovo molo frangiflutti ha parzialmente coperto l’area di dispersione dei reperti, favorendo tuttavia la preservazione del resto del relitto a causa dell’insabbiamento conseguente. Molto probabilmente si trattava di una nave mercantile di fine V sec. d.C. che trasportava ceramica fine da mensa, di produzione africana e che stava facendo scalo a Pantelleria per caricare il grosso delle stive con la così detta Pantellerian Ware, cioè quella particolare tipologia di ceramica grezza da fuoco che molto probabilmente era prodotta sull’isola. L’area superficiale del fondale del porto di Scauri è cosparsa di moltissimi frammenti di Pantellerian Ware che sono stati profondamente intaccati e decontestualizzati dall’effetto delle correnti ed in particolar modo dalla risacca, nei periodi di forti mareggiate con vento di scirocco.
Indagando invece sotto la superficie sabbiosa si possono scoprire stratificazioni di materiale ancora in situ. L’area, a basso fondale e ampia visibilità, sarebbe ideale per l’allestimento di un museo sottomarino visitabile da tutta la popolazione dei sub e degli apneisiti.